domenica 26 febbraio 2012

Le Chaperon Rouge e Swee'Pea: un'idea da favola


Niente patate o carote viola introvabili, ve lo assicuro.
Le Chaperon Rouge sta proprio per cappuccetto rosso, alias il (cavolo) cappuccio rosso, quello a palla, e Swee'Pea sta per Scooner Seawell Georgia Washenting Christiffer Columbia Daniel Boom, insomma il figlio di Popeye, il piccolo Pisellino, lo ricordate?
Dunque cavolo cappuccio rosso e pisellini verdi per gnocchetti, diversi dal solito per colore ed impasto.
Questa non è neppure una ricetta vera e propria, ma un mio gioco di fantasia.
Le dosi precise non ci sono perchè, lo sapete, da queste parti si fa tutto spesso in gran velocità e non c'è mai tempo per far foto curate, però secondo me l'idea è simpatica e merita un appunto, con un click, anche se in notturna.
Voi saprete fare sicuramente di meglio, se avete voglia di replicare.

Per non usare sempre la solita inflazionata farina di frumento, ho cucinato del riso integrale, (ma pure dei resti avanzati andranno ugualmente bene).
Ho cotto un cavolo cappuccio rosso, tagliato a quarti, a vapore (in pentola pressione, con cestello, con l'acqua leggermente acidulata da qualche goccia di aceto di mele) e l'ho lasciato raffreddare.
Ho frullato quindi finissimamente il riso (4-5 cucchiaiate colme) con il cavolo, quindi ho aggiunto farina di riso abbondante (potranno essere stati 2 hg?) e solo qualche cucchiaio (2-3) di farina bianca.
Non ho salato l'impasto per non perderne il colore meraviglioso (la texture finale però era più fine che nella foto qui sotto).




Porre sul fuoco l'acqua, portarla ad ebollizione e salarla, tenendo conto che invece l'impasto è sciapo.
Con un cucchiaino bagnato prelevare una punta d'impasto, come una piccola quenelle, (vedi foto in alto) e gettarla nell'acqua bollente per testarne consistenza e sapore, che potranno essere quindi agevolmente aggiustate con ulteriori ritocchi di farina alla pastella.
Proseguire a cucchiaiate col resto dell'impasto.
Oppure servirsi di un sac à poche e coltello, se li gradite a tronchetti, come sotto.


 

Raccolti con la schiumarola, io li ho conditi con pisellini (ahimè surgelati, pardon) saltati in padella con un velo d' d'olio, un'idea di cipolla, e una macinatina di pepe fresco, perchè mi piaceva tanto il contrasto cromatico ed era il più veloce da realizzare al momento.
Anche qualche tocco arancione, però, a pensarci bene, non sarebbe stato male...



altre idee gnoccose:




10 commenti:

  1. Sono splendidi!
    Hanno mantenuto davvero un colore spettacolare!
    Il segreto è acidulare un po' l'acqua del cavolo?
    Amo i colori nei piatti e questo viola-verde è ipnotico.
    :-)

    RispondiElimina
  2. bellissimi! giusto oggi ho comprato un cavolo viola.. se solo trovo un po' di tempo questa la provo..
    Complimenti!!

    RispondiElimina
  3. Geniale Roberta e molto meno snob delle patate e delle carote viola! ;-))

    RispondiElimina
  4. Che bel colore! Mette allegria!!!
    Ma non ho ben capito: l'impasto è morbido? Non si può procedere normalmente bacendo i bigoli e tagliandoli?

    RispondiElimina
  5. Nooo! Fantastici! Chissà che buoni! L'unico problema è convincere i commensali riguardo alla loro "commestibilità". Vaglielo a spiegare, che non hanno coloranti aggiunti... :-D

    RispondiElimina
  6. Spighetta: no, non si può. Non volendo metterci le uova e non volendo usare troppa farina per sopperire alla mancanza delgi stessi, l'impasto rimane infatti cremoso. Poi in cottura ovviamente si raddensa. ;-)

    RispondiElimina
  7. Note di cucina: basta conservare un pezzetto di cavolo cotto e la sua acqua di cottura e vedrai che si convinceranno senza difficoltà
    ! ;-)

    RispondiElimina
  8. Katiuscia: Io non sono un chimico e il discorso si farebbe lungo, comunque in breve il colore del cavolo è dovuto alla presenza di antocianine, che son sensibili al pH mutando di colore.
    Più è acido il liquido di cottura e più virano al rosso, più è alcalino invece virano verso il blu.

    RispondiElimina