lunedì 30 maggio 2011

venerdì 27 maggio 2011

Miraggi turchesi

Sarà forse per il loro colore turchese, ma queste bellissime sfere di ceramica mi paiono quasi scheletri di riccio (qui)...




Miraggi di mari e Spaerechinus , non v'è dubbio.


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martedì 24 maggio 2011

Tiramisù (con fragole), oh carovana rosa...

Tirami su, intendo, da questa sedia e rianimami. Sono distrutta.
Per il mio compleanno ho ricevuto un bellissimo regalo, una bicicletta (no, no, non una mountainbike, che non amo).
Io non ne ho mai posseduta una tutta mia: da secondogenita, prima ho sempre usato la Graziella di mia sorella, poi fortunatamente le gambe lunghe mi han permesso di utilizzare presto e, con ancora molta più soddisfazione, quella del mio papà, una bellissima ed elegante Legnano blu che negli anni 70 aveva anche già il cambio a manubrio e non sulla scocca.
Ho dei ricordi meravigliosi di quella bicicletta utilizzata ovunque e che neppure le minigonne mi trattenevano dall'inforcarla... Sempre di volata, perchè rincasare la sera, nell'immediata periferia, richiedeva sempre qualche minuto da sottrarre alla compagnia, che abitava perlopiù in centro.
Mi chiedo ancora perchè ho lasciato ingenuamente che venisse regalata per fare spazio nel garage di casa dei miei genitori...
Evvabbè, mica si può tenere tutto, no?

Ma adesso mi rifaccio, in pieno mood da cronoscalata del Giro d'Italia.
Niente dislivelli da paura, niente maglia rosa, ma, con un sorriso che sembro un'ebete, pedalo, pedalo, pedalo... e questa è stata la mia speciale merenda al rientro.
Tirami su.




per tre coppe:
500 gr di yogurt di soia
3 cucchiai di malto di riso (o sciroppo di agave)
300 gr di fragole
8-9 savoiardi senza zucchero (o fette biscottate o pan di spagna fatto in casa)
un cucchiaio di marmellata di fragole
mezzo cucchiaino di vaniglia
un cucchiaio di succo di limone
4 cucchiai di latte di riso

Mondare e frullare le fragole (meno tre o quattro che terrete da parte per decorare) con il limone e un cucchiaio di sciroppo d'agave.
Versare il frullato in un piatto fondo e allungarlo con il latte di riso.
Inzupparvi i savoiardi spezzati a metà.
Mescolare lo yogurt con la marmellata, i due restanti cucchiai di sciroppo d'agave e la vaniglia.
Alternare a strati, in bicchieri o coppe, lo yogurt ai biscotti e qualche goccio di sciroppo di fragole restante.
Decorare con le fragole tenute da parte e, nel mio caso, con salvia ananas.





Fragoa fragoina... 

Altre fragole? una tortina alla fragole è qui

 

 


lunedì 23 maggio 2011

giovedì 19 maggio 2011

Polpette di borragine



Per la prima volta ho provato a piantare e coltivare la borragine.
Per qualche giorno sono rimasta incantata a mirane la fioritura tanto che mi dispiaceva perfino tagliarne le foglie. Ancora non sapevo che uso ne avrei fatto.
Oggi, ho cambiato idea tre o quattro volte.
Il raccolto non era poi così abbondante, così avevo ipotizzato un sugo per una pasta (esiste una tipica ricetta siciliana, la "pasta cu i vurrani" che sembra molto appetitosa), poi avevo pensato ad un semplice risotto, poi ancora a gnocchi oppure anche ad una farinata, perchè ho il sentore che quest'erba stia bene coi legumi...
Alla fine, però, ho sfornato queste polpettine che, con un'insalatina sempre dell'orto, sono risultate molto più primaverilmente appetitose.





200 gr ca di foglie di borragine lavate (o di altre erbette spontanee)
3 patate novelle medie
(qualche filetto di acciuga a posteriori ho riflettuto che non stonerebbe, se gradito, ma io non l'ho messo)
4-5 cucchiaiate colme (o q.b.) di farina semintegrale di frumento
farina di mais per l'impanatura
un cipollotto fresco grande
40 gr di pinoli
uno spicchio di aglio
un cucchiaio di olio evo
un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa (vedi qui)
sale q.b.

Tagliare non troppo finemente la borragine. Grattugiare le patate sbucciate con una grattugia a fori grossi.
Tritare grossolanamente il cipollotto e finemente l'aglio.
In una pentola antiaderente, scaldare un cucchiaio d'olio extravergine d'oliva. (Stemperarvi i filetti di acciuga, se contemplati.) Unirvi il cipollotto, l'aglio e lasciarlo stufare per qualche minuto con un po' di sale (che sarà più abbondante, nel caso non si usino le acciughe). Unire le patate e, dopo altri pochi minuti, la borragine. Insaporire col dado. Cuocere a fuoco vivace, così da asciugare la verdura, ma facendo attenzione che non bruci.
Lasciar raffreddare.
Inglobare i pinoli e legare il composto con la farina. Salare e pepare a piacere.
Con le mani leggermente unte, formare delle palline che andranno schiacciate e passate velocemente nella farina di mais.
Su un foglio di carta da forno posizionare le polpette e cuocerle in forno a 200 ° per 15 min o finchè risulteranno dorate.


Solo dopo aver consumato queste buone polpettine, ho scoperto che una recente letteratura sostiene che foglie e fiori di questa pianta siano tossici, per la presenza di alcaloidi pirrolizidinici (in rete si trovano più notizie in proposito se siete interessati).
Certo è che la borragine viene utilizzata e consumata in cucina già da secoli e in alcune regioni ci sono piatti della tradizione rinomati e deliziosi, come gli stagionali ravioli ripieni o le frittate, per esempio in Liguria, che non hanno mai ucciso nessuno.
Dunque è evidente che la tossicità non è acuta, ma dipende dalla quantità e dall'uso protatto nel tempo che se ne potrebbe fare, come del resto accade anche per altre erbe o spezie come il basilico o la noce moscata.
Sapevate, ad esempio, che è sconsigliabile secondo alcuni consumare le foglie di basilico giovani e piccole per il contenuto di alte percentuali di metileugenolo, una sostanza cancerogena? Pare che man mano che la pianta di basilico cresce, il metileugenolo si trasformi in eugenolo, che non è tossico.
Ma il basilico d'altro canto, crescendo troppo, perde aroma e profumo!
Bel dilemma.

Io di certo non mangio pesto e borragine tutti i giorni, ma tantomeno vi rinuncio.
Di qualcosa si dovrà pur morire, no?
Morirò quantomeno verde e profumata.
:-)

mercoledì 18 maggio 2011

A pois #2

Ancora pois, questa volta in lilla e turchese:


e la mia borragine in fiore...





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lunedì 16 maggio 2011

Fragole neve e caprette. (Torta di fragole)

Fragole e caprette.
Detta così, mi sento molto Heidi...
"...le caprette ti fanno ciao
Neve bianca, sembra latte di nuvola"
Il meteo però ha mantenuto le promesse ancora una volta e il 14 maggio ha rimbiancato le vette che incorniciano la valle. 8° ieri mattina...
...ma, cessata la pioggia in città, questo è l'incanto di stamane.



Mi è capitato di ricevere in dono del burro di capra di nobile e genuina provenienza.
Pur non facendone solitamente uso, ho apprezzato molto il pensiero e mi son prodigata dunque per coniugare una ricetta per i miei commensali, poco macrobiotici, ma che molto han apprezzato.
Dunque ve la posto (anche se con una foto un po' triste, pardon, scattata di sera) perchè forse potreste gradire anche voi.



250 gr di farina semintegrale di frumento
60 gr di burro di capra (ovviamente sostituibile con burro normale)
1 uovo
una bustina di cremortartaro
150 gr di sciroppo d'agave
3 cucchiai di marmellata di fragole
200 gr di fragole
2 cucchiai di latte di riso o q.b.
mezzo cucchiaino di vaniglia
un pizzico di sale

Sbattere il burro con lo sciroppo. Unire l'uovo e la vaniglia e continuare a lavorare con la frusta (io ho usato la planetaria).
Inglobare la marmellata.
Setacciare il cremortartaro con la farina e un pizzico di sale.
Unire la farina a cucchiaiate, servendosi del latte (q.b.), al burro e allo zucchero fino a raggiungere una consistenza morbida.
Versare in uno stampo antiaderente imburrato e spolverato di zucchero di canna (il mio aromatizzato alla vaniglia - grazie Pat).
Cuocere in forno a 165° per 40 min, facendo attenzione a che non si colori troppo.

E' risultata morbidissima e profumata, nonchè dolce il giusto.


Un'altra tortina con le fragole QUI



domenica 15 maggio 2011

mercoledì 11 maggio 2011

Di cielo e d'azzurro

Ci sono pezzi creati pensando magari a particolari accostamenti cromatici con tessuti, ma anche pezzi, come questi, nati pensando solo al colore speciale degli occhi di una persona... anche se questa donna so che non li indosserebbe mai.
Ma fa niente. A me piacciono.




perle a lume indiane, diaspro e cristallo



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lunedì 9 maggio 2011

Asparagi bianchi


Certo non aspettatevi di vederli sempre con uova e prosciutto...
Dunque?
Un chilo di asparagi bianchi, che avrei potuto servire pure crudi tanto erano belli e teneri, ma considerata la natura di per sè molto yin di questo ortaggio e le temperature esterne di nuovo freschine dei giorni scorsi, ho optato per una cottura più yang del solito vapore, cioè una scottata a fuoco molto vivo, una volta tagliati a pezzi in obliquo, in una padella antiaderente unta davvero poco.
Il risultato, anche all'occhio, è stato quasi di una grigliatura.
Ho leggermente salato con sale affumicato di Maldon (ma andrà benissimo anche del sale normale).
Nella padella svuotata, ma ancora calda, ho stemperato un cucchiaino colmo di crema di nocciole (ritengo potrebbe essere gradevole anche con crema di arachidi, in alternativa) con 100 gr di latte di cocco ed un cucchiaio di shoyu. Facoltativa l'aggiunta di peperoncino ed aglio.
Ho tritato le foglioline di timo limone e servito tutto tiepido in una ciotolina in cui intingere i pezzi, quasi fosse una fonduta.


mercoledì 4 maggio 2011

Panna

vetro a lume, cristallo e agata


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Il gusto dolce del verde

Non proprio una torta... ma pasticcini "speciali" di Cobrizo, giusti per l'ora del tè.
Insomma un green tea time, un omaggio scherzoso di Cobrizo e le sue perle per Mirco e il suo bellissimo Orto di Michelle.
Lunga vita al verde!